Non ci sono prove di un coinvolgimento diretto del governo dell’Arabia Saudita negli attacchi dell’11 settembre 2001 negli Usa. Lo sostiene un rapporto dell’Fbi desecretato a 20 anni esatti dagli attentati. Biden era stato sollecitato dalle famiglie delle vittime che hanno a lungo cercato i documenti per portare avanti una causa a New York, sostenendo che alti funzionari sauditi furono complici.
In realtà, il documento fornisce una serie di dettagli circa le indagini dell’Fbi sul presunto supporto logistico che un funzionario consolare saudita e un sospetto agente dell’intelligence saudita, Omar al-Bayoumi, a Los Angeles avrebbero fornito ad almeno due degli uomini che hanno dirottato gli aerei l’11 settembre 2001. Ma, al tempo stesso, non offre prove evidenti di un possibile ruolo del governo dell’Arabia Saudita nel piano di attacco al Paese.
A ciò si aggiunga che il governo del paese arabo ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento e l’ambasciata saudita a Washington ha dichiarato nei giorni scorsi di aver appoggiato la completa declassificazione di tutti i documenti allo scopo di “porre fine alle accuse infondate contro il Regno una volta per tutte”. Ma si consideri che tra i due paesi c’è da tempo un’alleanza strategica e che il testo è stato reso pubblico con molti passaggi censurati e tagliati.