Un passaporto d’oro. Eppure…

Il caso del Giappone

Un passaporto d’oro. Eppure…

Il passaporto del Giappone è uno dei più potenti in termini di numero di paesi che lo accettano senza bisogno di un visto (il migliore per sei anni consecutivi dal 2018 al 2024, quando è stato scalzato da quello di Singapore), eppure solo il 17% dei giapponesi lo possiede.

Negli Stati Uniti e nel Regno Unito rispettivamente il 50% e l’85% della popolazione possiede il documento. Il Giappone ha sempre avuto un tasso limitato, intorno al 23%, di cittadini con il passaporto. E durante la pandemia il tasso è sceso e non si è più ripreso, forse anche a causa dello yen debole.

Il presidente dell’Associazione giapponese di agenti di viaggio (Jata) Hiroyuki Takahashi avverte che il calo dell’interesse dei giovani a viaggiare all’estero rischia di compromettere la competitività del paese in futuro.

“Gli scambi internazionali si basano su rapporti reciprocamente vantaggiosi tra i paesi, così l’attuale squilibrio tra il turismo in entrata e quello in uscita dev’essere corretto al più presto”, spiega Takahashi.

Anche il numero degli studenti giapponesi di tutte le età che scelgono di andare in un altro paese sono diminuiti. Nel 2022 erano solo la metà rispetto al 2004 e da allora hanno continuato a diminuire. Il numero degli studenti stranieri in Giappone, invece, sono in aumento.

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