Il 6 agosto del 1945, su ordine del presidente statunitense Harry Truman, fu sganciato il primo ordigno atomico sulla città giapponese di Hiroshima, seguito, tre giorni dopo, dal lancio della bomba su Nagasaki. Il Giappone, l’unico Paese che ha subito un attacco atomico, commemora il 75° anniversario delle bombe.
La bomba Little Boy, responsabile della devastazione di Hiroshima, fu costruita con l’uranio-235, l’unico isotopo naturale fissile dell’uranio. L’ordigno esplose alle ore 8.15 del mattino: la detonazione distrusse il 70% della città. La temperatura dell’epicentro dell’esplosione raggiunse i 7.000 °C, causando ustioni fatali nel raggio di circa 3 km. La tempesta di fuoco consumò tutto l’ossigeno disponibile e molti morirono per soffocamento. La bomba uccise subito circa 80 mila persone, ma alla fine del 1945 il bilancio era già salita a 140 mila vittime. Negli anni successivi i decessi per gli effetti delle radiazioni salirono a più del doppio.
L’ordigno Fat Man fatto cadere su Nagasaki fu realizzato con plutonio-239, un elemento sintetico. Venne sganciato alle ore 11.02. Più del 40% della città fu distrutta. Morirono 40 mila persone nel momento del bombardamento e il numero salì a oltre 70 mila nei mesi successivi.
Si stima che entrambi i bombardamenti causarono la morte di quasi 400 mila persone.