La bikeconomy funziona. D’altronde i vantaggi connessi all’utilizzo della bicicletta sono numerosi. Solo la produzione e la vendita di bici e accessori in Europa rappresentano un giro di affari che si aggira sui 18 miliardi di euro l’anno, mentre il settore del cicloturismo muove ogni anno oltre 44 miliardi di euro. Poi c’è lo sviluppo delle infrastrutture ciclabili, le esternalità positive su ambiente e salute, oltre al risparmio derivante dal minor uso di carburante.
Una rilevazione di Eurovelo stima che ogni chilometro di ciclabile dà luogo a un indotto annuo tra i 110 e i 350.000 euro. Nella sola Germania ogni anno produce 16 miliardi di euro e occupa a tempo indeterminato circa 300.000 addetti.
Secondo l’Istat, passare dall’auto alla bicicletta per recarsi al lavoro significa risparmiare dal 16-20% del proprio stipendio. E a proposito di lavoro, la ciclabilità offre anche nuove opportunità: secondo il Ministero dei Trasporti francese, ogni milione di euro investito sulla mobilità ciclabile genera 10 posti di lavoro contro i 2,5 posti nel settore automobilistico.
La voce di quoted
L’Olanda, fra tutti, resta comunque il Paese di riferimento. Amsterdam ha più biciclette (881.000) che abitanti (820.000). La bici qui ricopre un ruolo chiave nella strategia del trasporto urbano. Il motivo è spiegato dall'evidenza empirica: per ogni euro speso nelle due ruote il 32 per cento resta nell'economia locale, a fronte del 4 per cento nel caso delle auto. L’Italia, invece, è più indietro, ma qualcosa comincia a muoversi. E’ stata approvata il 14 novembre alla Camera (dovrà passare ora al Senato) la legge sulla ciclabilità.