Ogni anno le foreste italiane sottraggono dall’atmosfera circa 46,2 milioni di tonnellate di anidride carbonica. Ma potrebbe ‘fare’ molto di più. Se il patrimonio forestale fosse gestito correttamente e non lasciato a se stesso, l’immagazzinamento del carbonio crescerebbe del 30%.
Sono alcuni dei dati del rapporto ‘Boschi e foreste nel Next Generation EU’, preparato da Fondazione Symbola, Coldiretti e Bonifiche Ferraresi. Secondo lo studio, ipotizzando almeno 100 mila ettari di nuovi boschi, la sottrazione di anidride carbonica dall’atmosfera aumenterebbe di 387 mila tonnellate.
Il rapporto ricorda inoltre che l’Italia è chiamata nei prossimi 10 anni a piantare più di 200 milioni di alberi come proprio contributo alla ‘Strategia europea per la biodiversità 2030’ che prevede di piantare 3 miliardi di alberi nei paesi dell’Ue.
E sulla carta, il nostro paese non parte svantaggiato. In poco meno di 30 anni la superficie boschiva italiana ha registrato una crescita del 20% (passando da 9 mln di ha del 1990 agli attuali 11,4 mln). Oggi, con il 38% della superficie nazionale coperta da boschi, l’Italia è al secondo posto tra i grandi paesi europei per copertura forestale dopo la Spagna (55,4%) e davanti a Germania (32,8%), Francia (32,1%) e Gran Bretagna (13,1%).