Quante persone a livello globale possono dire di respirare aria pulita? Appena lo 0,001% della popolazione, intorno a 80mila persone. Sono coloro che vivono nell’unico milione di chilometri quadrati (rispetto ai 500 della terra emersa) libero dalle particelle PM2.5: si tratta di elementi inquinanti emessi da combustioni di ogni tipo, dalle fabbriche alle auto, dai camini agli incendi, e più sottili di 2,5 micron (millesimi di millimetro) di diametro. Parliamo di un trentesimo del diametro di un capello.
I numeri sono contenuti nello studio ‘Global estimates of daily ambient fine particulate matter concentrations and unequal spatiotemporal distribution of population exposure: a machine learning modelling study’, pubblicato su The Lancet da un team di ricercatori australiani e cinesi (Monash University): è la prima volta che viene analizzata a livello globale la diffusione delle PM2.5, ovvero il principale fattore di rischio per la salute ambientale al mondo.
Ebbene, solo lo 0,18% della superficie terrestre globale è esposta a livelli di PM2,5 al di sotto dei livelli di sicurezza raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità. In linea generale, la media giornaliera si è ridotta in Europa e Nord America nei due decenni fino al 2019, mentre è aumentata in Asia meridionale, Australia, Nuova Zelanda, America Latina e Caraibi.