Il quinquennio 2015-2019 si avvia ad essere il più caldo di sempre. È la conclusione di un rapporto della World Meteorological Organization (Wmo) reso noto in occasione del vertice sul clima all'Onu.
La temperatura media in questo periodo è stata superiore di 1,1 gradi rispetto all'epoca preindustriale (1850-1900) e maggiore di 0,2 gradi rispetto al quinquennio 2011-2015. Anche se tutti gli impegni dell'accordo di Parigi fossero mantenuti, e non acquisiti, la Terra sarà più calda di circa 3° C alla fine del secolo, avvertono gli scienziati. Preoccupano anche le emissioni di CO2 che hanno toccato nuovi massimi, con un incremento del 20% nel 2015-19 rispetto ai 5 anni precedenti.
In questo scenario, le Nazioni Unite hanno organizzato il Climate Action Summit, l’incontro di capi di Stato e di governo fortemente voluto dal segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. L’urgenza è ridurre le emissioni del 45% entro il 2030, bloccare nuove centrali a carbone e porre fine ai finanziamenti delle energie fossili. Ma non è prevista la firma di un documento vincolante. Più semplicemente una dichiarazione già firmata da 30 capi di stato, Sergio Mattarella compreso.
Fra gli interventi più attesi c’è quello della Cina. Mentre Paesi altamente inquinanti come Brasile, Giappone, Arabia Saudita, Australia e Corea del Nord hanno già fatto sapere che non presenteranno piani. Il grande assente è Donald Trump. Ma, poi, si presenta a sorpresa al Summit.