Una natura sempre più depredata, con foreste che scompaiono per far posto all’agricoltura, riducendo sempre di più la distanza tra l’uomo e gli animali selvatici, sarà uno dei fattori che faciliterà la diffusione di epidemie su scala globale e il salto di virus zoonotici all’uomo, come accaduto ora con il SarsCov2, causa del Covid-19. A segnalarlo è uno studio dell’università di Stanford.
Secondo i ricercatori, i virus che passano dagli animali all’uomo (il cosiddetto spillover) saranno sempre più comuni fin quando l’uomo continuerà a trasformare gli habitat naturali in terreni agricoli, aumentando la condivisione degli spazi tra umani e primati. Cosa che aumenta la possibilità di trasmissioni di malattie dagli animali all’uomo, come accaduto per l’Hiv.
E in base a un altro studio di un’università californiana, che ha analizzato 142 virus sconosciuti passati dagli animali all’uomo e le specie animali implicate, gli animali in via di estinzione a causa di caccia, commercio e declino dell’habitat hanno il doppio di probabilità di avere dei virus zoonotici rispetto a quelli le cui popolazioni declinano per altri motivi.