A circa 9,7 chilometri sotto la superficie dell’oceano Pacifico, nella Fossa delle Marianne, il punto più profondo del pianeta, sono state trovate tracce di inquinamento antropico da mercurio. Lo hanno evidenziato gli esperti dell’Università cinese di Tianjin.
“Si è trattato di una vera sorpresa a una profondità così elevate - afferma Ruoyu Sun dell’Università cinese di Tianjin -. Alcuni studi precedenti avevano stabilito che il metil-mercurio può accumularsi entro poche centinaia di metri dalla superficie dell’acqua, garantendo la sicurezza della fauna marina che abita le profondità dell’oceano”.
Ma – prosegue - “le nostre ricerche dimostrano che questo potrebbe non essere vero. Il mercurio nelle acque oceaniche diventa metil-mercurio, la forma organica dell’elemento, che potrebbe essere più pericoloso per via di un processo noto come ‘bioaccumulo’, per cui i pesci più piccoli si nutrono della sostanza tossica, che poi viene assimilata dagli animali più grandi che si nutrono dei pesci piccoli, finché le sostanze tossiche non raggiungono la nostra catena alimentare”.