L’inquinamento atmosferico riduce di due anni l’aspettativa di vita ad ogni abitante della Terra. Si tratta di un tributo maggiore di quello del Covid e che è destinato a perdurare anche quando sarà finita la pandemia. Lo hanno calcolato l’Università di Chicago che ogni anno aggiornano l’Air Quality Life Index.
Secondo il rapporto se, in tutti i Paesi i livelli scendessero sotto la soglia indicata dall’Oms si guadagnerebbero in media 1,9 anni pro capite (in Italia 4 mesi).
L’aria più inquinata si respira in quattro paesi, India, Bangladesh, Pakistan e Nepal, dove gli anni persi sono addirittura cinque, mentre in Europa e Usa la situazione è nettamente migliore.
La perdita per il mondo di 1,9 anni, sottolinea il documento, è superiore a quella dovuta al fumo (1,8), all’uso di alcol e droghe (11 mesi) e dell’Hiv (4 mesi).
“Anche se la minaccia posta dal Covid19 è seria - afferma Michael Greenstone, creatore dell’Indice -, affrontare con lo stesso vigore l’inquinamento atmosferico permetterebbe a miliardi di persone nel mondo di vivere più a lungo e in salute”.