Le foreste urbane potrebbero essere un’ottima soluzione per risolvere i problemi di inquinamento e surriscaldamento delle città di tutto il mondo, preservando anche la biodiversità: gli agglomerati urbani occupano soltanto il 2% della superficie terrestre eppure rappresentano oltre il 60% del consumo energetico globale, il 70% delle emissioni di gas serra e il 70% dei rifiuti globali.
Nel 1990 si contavano solo 10 megacittà con più di 10 milioni di abitanti: nel 2014 erano salite a 28. Oggi oltre il 50% della popolazione del mondo vive in agglomerati urbani e nel 2050 questo numero salirà sopra il 70%. Per rendere le città più vivibili è possibile sfruttare il potere degli alberi, piantandoli in contesti urbanizzati. Parchi e foreste all’interno o nei dintorni delle città preservano la biodiversità, inoltre gli studi dimostrano che gli alberi stimolano la felicità e riducono i livelli di stress migliorando, quindi, il benessere degli abitanti.
Dal punto di vista climatico il posizionamento strategico degli alberi nelle aree urbane può raffreddare l’aria fino a 8 gradi, riducendo la necessità di condizionamento del 30%: le alberature funzionano da filtri per le sostanze inquinanti e nocive, incoraggiano stili di vita attivi, prevengono le malattie e migliorano la salute mentale. Dalle piante è possibile ricavare anche cibo e medicine per le popolazioni locali.
La ricaduta economica delle foreste urbane è consistente: nella città di Londra si stima che gli alberi contribuiscano a risparmiare 260 milioni di sterline ogni anno nei costi energetici degli edifici. L’economia verde genera turismo, migliora la vivibilità e fa bene alle casse delle città.