Ogni anno le piogge estive stagionali possono creare danni enormi in Thailandia e in una megalopoli di milioni di abitanti, oltre 10, come Bangkok.
Secondo alcuni esperti la città, una delle più densamente popolate a livello globale, rischia di inabissarsi per una serie di concause dovute alla massiccia edificazione, allo scarso drenaggio dei terreni, all’ingrossamento del fiume Chao Phraya, all’innalzamento delle acque del golfo della Thailandia.
Bangkok, che si estende su una superficie di oltre 1.500 chilometri quadrati, sprofonda di un centimetro l’anno ed entro il 2030 potrebbe trovarsi sotto il livello del mare.
Per cercare di prevenire inondazioni future, l’amministrazione cittadina e le organizzazioni locali di recente hanno stanziato fondi per alcuni progetti, tra questi un piano di mappatura idrica e la costruzione di edifici sostenibili.
Un esempio della nuova edilizia anti-allagamento è costituito dal Chulalongkorn University Centenary Park. Si tratta di un’area verde di 45 mila metri quadrati nel centro di Bangkok che serve a incanalare l’acqua piovana che rischierebbe di allagare le strade e i quartieri limitrofi.