Tra le mille critiche che, negli ultimi tre anni hanno circondato la figura di Jair Bolsonaro, le più feroci sono arrivate dagli ambientalisti e dai difensori della foresta Amazzonica, convinti che la foresta e la sua tutela non fosse nelle priorità del Presidente.
E infatti negli anni di presidenza Bolsonaro l’aumento della deforestazione è stato evidente (quasi 200 mila ettari sono stati disboscati solo nei primi 4 mesi del 2021). Per questo, e nonostante un’iniziale noncuranza rispetto al tema, Jair Bolsonaro si ritrova ora a chiedere aiuto agli Stati Uniti per fermare i disboscamenti illegali.
In particolare, secondo Vox, “Bolsonaro starebbe negoziando un accordo con i funzionari statunitensi per incanalare nella sua amministrazione miliardi di dollari con l’obiettivo di eliminare la deforestazione illegale entro il decennio. Nelle scorse settimane Bolsonaro aveva promesso che il Brasile sarebbe diventato neutrale in termini di emissioni di carbonio entro il 2050 e si sarebbe nuovamente impegnato a una deforestazione a impatto zero entro il 2030, un obiettivo che il suo governo aveva precedentemente accantonato.”