La “bolla Covid” si abbatte su Peloton, Zoom e persino Pfizer

Aziende che hanno fatto miliardi durante la pandemia e ora sono nei guai

La “bolla Covid” si abbatte su Peloton, Zoom e persino Pfizer

Viene chiamata “bolla Covid” e sembra peggiore di tanti casi analoghi del passato. Il record negativo spetta alla Peloton, fornitrice di attrezzature da palestra a partire dalla stationary bike (in pratica la cyclette in tutte le sue evoluzioni). Nell’emergenza-pandemia tutti hanno infatti scoperto i benefici di fare sport in casa. Peloton ha così macinato tanti utili da scatenare la corsa in Borsa: è arrivata a valere 117 dollari per azione e 49,3 miliardi di dollari in totale nel gennaio 2021, ma ora è crollata del 97% a 4,2 dollari e di miliardi ne vale non più di 1,3.

Ma anche un nome come Amazon conosce un destino simile. L’azienda fondata da Jeff Bezos era quotata sul New York Stock Exchange 185,97 dollari il 6 luglio 2021. Solo un anno e mezzo dopo era scesa a 84 dollari: da allora si è lentamente ripresa ma solo dopo avere diversificato il business nel cloud computing, e comunque nel marzo di quest’anno ha annunciato l’ennesimo taglio di 18 mila dipendenti.

La lista è lunga. C’è ad esempio anche Zoom, regina delle videoconferenze fondata nel 2011 e capitanata da Eric Yuan, passata dai 159 dollari di quotazione al Nasdaq ovvero 559 miliardi di valore di mercato del 12 ottobre 2020 ai 55,19 del 6 maggio 2024, che riducono la capitalizzazione a 18,4 miliardi. Chi ha comprato 100 dollari in azioni alla fine del 2020, quando il titolo sembrava destinato a sorti magnifiche e progressive, se ne ritrova in tasca 20.

Sono tutte aziende che hanno conosciuto il massimo splendore e quotazioni stellari durante la pandemia, fra il 2020 e il 2021.

Secondo S&P Global, la maggior parte dei titoli passati dalle stelle agli inferi (solo in pochi casi risollevatisi) sono del settore tecnologico. Molte aziende pensavano che lo shock pandemico sarebbe durato più a lungo e hanno gonfiato organici e investimenti, con il risultato di essere costrette ora a draconiane e precipitose ristrutturazioni.

Questi vertiginosi alti e soprattutto bassi legati alla pandemia coinvolgono anche i gruppi farmaceutici. Perfino Pfizer ha reso noto che tutti i guadagni realizzati negli anni del Covid sono stati ormai azzerati dalle perdite: il valore di Borsa del primo gruppo farmaceutico mondiale è sceso a 145 miliardi di dollari, meno della metà dei picchi di fine 2021. Intanto, nel 2023 si è registrato il maggior numero di bancarotte da molti decenni fra le startup biotech. Fine della pandemia, fine degli investimenti.

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