
Porsche AG — la casa di Stoccarda controllata dal gruppo Volkswagen di cui è azionista anche la holding Porsche SE in mano agli eredi della famiglia — rappresenta da sempre il premium dell’auto tedesca. Nel 2024 ha registrato una discesa degli utili a causa del calo del 28% delle vendite in Cina e dell’aumento dei costi. L’utile operativo è sceso del 22,6%, stabilizzandosi comunque sempre a 5,64miliardi di euro, assicurando un margine operativo pari al 14,1%, con le azioni che hanno raggiunto una quotazione di 4 euro.
Una situazione meno positiva rispetto al 2023 che non ha inciso sulla distribuzione dei dividenti, conteggiati a 2,30 euro per azione; ma i possibili dazi americani sull’importazione non sono stati ancora presi in considerazione, e gli Stati Uniti rappresentano il maggior rischio commerciale. Oggi rappresentano il mercato più importante per il costruttore e, se dovesse cessare la produzione in loco, tutte le auto dovrebbero essere introdotte subendo operazioni di sdoganamento, all’ingresso negli Usa.
Inoltre, entro il 2029, verranno eliminati 1.900 posti di lavoro, tra lo stabilimento di Zuffenhausen e il centro ricerca di Weissach.