Da piccolo imprenditore del Kent, nel sud dell’Inghilterra, a fondatore del più grande gruppo pubblicitario a livello globale, la Wpp, diventato il suo feudo e gestito con pugno di ferro: questa è la storia di Martin Sorrell, ora accusato di aver maltrattato le finanze della sua creatura.
È diventato famoso per il suo acume finanziario, ma sono state le sue capacità di public relations a rappresentare la svolta per Sorrell. Tanto da riuscire a creare un gruppo che impiega oltre 200 mila dipendenti in oltre 3 mila uffici in 112 paesi. Niente male per uno che non era molto apprezzato, anche se universalmente ammirato.
La domanda ora è se il colosso da 15 miliardi di sterline possa sopravvivere alla partenza del suo fondatore e ai drammatici cambiamenti che Internet sta portando al mondo del marketing.
Chiunque prenda il sopravvento potrebbe trovare un impero così vasto come un compito quasi impossibile: contrastare l’ascesa dei social media e il potere pubblicitario di Google e Facebook. Se la grande dimensione aziendale non è più determinante, allora potrebbe essere il capolinea non soltanto per Sorrell: la fine di un'era, ma forse anche l'inizio della fine per un'industria.