La Spagna stoppa la scalata ungherese ai treni iberici. Il governo spagnolo ha rifiutato un’offerta pubblica in Borsa (Opa) presentata dal gruppo ungherese Ganz Mavag (Magyar Vagon) che puntava ad acquisire il 100% del costruttore di treni Talgo. Il ministero dell’Economia di Madrid ha motivato la decisione invocando la sicurezza nazionale. Peraltro, secondo i Servizi spagnoli, il gruppo magiaro avrebbe collegamenti diretti con l’azienda russa Transmashholding. Sfuma, dunque, un’acquisizione da oltre 600 milioni di euro.
Alla notizia del veto dell’esecutivo guidato da Pedro Sanchez, fin da subito contrario all’offerta di acquisizione, la Commissione nazionale del mercato valori (Cnmv), ovvero l’authority di Borsa, ha sospeso i titoli di Talgo. Dal punto di vista di Madrid, l’acquisto del fabbricante spagnolo di treni da parte del gruppo magiaro comporta rischi “insalvabili” per la garanzia della sicurezza nazionale e dell’ordine pubblico.
Per il governo iberico, Talgo è infatti un’impresa strategica in un settore chiave per la sicurezza economica, la coesione territoriale e lo sviluppo industriale del Paese. E il veto all’operazione è in applicazione della normativa vigente in Spagna in materia di controllo degli investimenti esteri (approvata in piena pandemia di Covid 19 per evitare che gruppi stranieri potessero approfittarsi della caduta in Borsa di titoli di imprese spagnole per prenderne il controllo) e nel pieno rispetto del diritto comunitario e delle competenze dell’Ue sugli investimenti stranieri diretti, protezione del mercato interno e libera circolazione di capitali.