“È davvero singolare che mentre si è di fronte al più grande accordo finanziario e industriale europeo, il governo italiano, dopo aver concordato un ingente prestito, rischi di fare da spettatore e la maggioranza stia morendo di tattica nel discutere sulla composizione dell’eventuale nuovo esecutivo. Questo è grave”. A sostenerlo è il segretario generale della Cgil Maurizio Landini.
“Ciascuno faccia la sua parte – spiega Landini -. L'impresa investa sull’innovazione, la qualità del lavoro e l’occupazione. Il governo fissi le linee di politica industriale necessarie in una logica europea. Tutto si lega. La politica industriale con le energie rinnovabili. La formazione del lavoro con la qualità della produzione. Ma senza una politica di sistema quell’intesa non produrrà gli effetti necessari. Tant’è che il governo francese, seppur con una piccola quota, fa parte dell’azionariato di Stellantis.”
“Si pone un tema nuovo – aggiunge Landini -. Quello della partecipazione dei lavoratori alle scelte strategiche delle aziende, investendo sull’intelligenza delle persone che lavorano. Ma in Italia c'è bisogno di definire le regole legislative sulla rappresentanza, altrimenti resta tutto sulla carta. Le legge per rendere applicabile la partecipazione c’è già in Francia e Germania.”