L’Arabia Saudita ha ufficializzato la quotazione di Aramco alla borsa di Riad. L’organo di vigilanza saudita ha dato il via libera ad una IPO (Initial public offering) che potrebbe arrivare ad essere la più grande della storia.
Secondo Reuters, la percentuale di azioni in vendita potrebbe essere dell’1 o del 2%, con un valore equivalente a circa 20/40 miliardi di dollari. La Ipo più “ricca” della storia è stata quella della cinese Alibaba che riuscì a raccogliere 25 mld.
La vendita di una parte anche minima di Aramco – che estrae circa il 10% del greggio a livello mondiale - costituisce la base del piano di trasformazione che il principe ereditario Mohammed Bin Salman vuole portare avanti nel suo paese.
Le risorse raccolte saranno necessarie a finanziare mega-progetti come “Neom”, una mega città futuristica da 500 mld di dollari pianificata sulla costa settentrionale del Mar Rosso, che nei sogni della dirigenza saudita dovrebbe avere taxi volanti e robot parlanti.
Proprio per tentare di ridurre la dipendenza dall’oro nero, il Regno ha anche aumentato nei mesi scorsi i prezzi del carburante e dell’elettricità, ha introdotto un’imposta sul valore aggiunto del 5% e deciso di applicare dazi su 11 milioni di beni di esportazione nel tentativo di generare entrate aggiuntive.
Intanto il colosso dell’energia ha generato l’anno scorso i più importanti risultati rispetto a qualsiasi altra società, con un utile netto di 111 mld. E il destino di Aramco resta fondamentale per l’approvvigionamento energetico mondiale.