Sony fa il pieno di musica. Firmato un accordo con la società di investimenti di Abu Dhabi, Mubadala, per l'acquisizione di Emi.
"Siamo entusiasti di portare Emi Music Publishing nella famiglia Sony e mantenere la nostra posizione numero uno nel settore dell'editoria musicale", ha detto il ceo Sony, Kenichiro Yoshida, in una nota.
Il business della musica è in ripresa da due anni guidato da servizi di streaming basati su abbonamento. Così il gigante nipponico ha deciso di cavalcare l’onda e rafforzare la propria presenza sulla scena globale, passando dal 30% al 90% delle azioni della casa discografica.
Emi è la seconda più grande casa editrice musicale al mondo per fatturato e possiede i diritti per 2,1 milioni di brani musicali. Tra questi alcuni grandi classici come Queen, Sam Smith, Pharrell Williams e Drake. Che ora si andranno ad aggiungere ai 2,3 milioni di diritti d'autore, incluso il catalogo dei Beatles, posseduti da Sony.
Questa acquisizione da parte di Sony giunge alla fine di un percorso di sei anni guidato dal ceo dimissionario Kazuo Hirai, che è riuscito a eradicare i profondi problemi finanziari in cui era precipitata la multinazionale. Fino all'anno della svolta, il 2017, che ha segnato un utile record da 4,5 miliardi di dollari. È un risultato che ha, tuttavia, un prezzo. Hirai ha attuato una dura ristrutturazione con conseguente perdita di migliaia posti di lavoro. Poi la rinascita e, adesso, questa mossa sul mercato mondiale della musica che sposta sempre più verso oriente l’asse del capitalismo del 21° secolo.