Nel 2023 il gruppo Lego aveva annunciato di sospendere il progetto di realizzare i mattoncini utilizzando bottiglie per bevande riciclate, perché il nuovo materiale, oltre a essere peggiore, avrebbe causato maggiori emissioni di carbonio.
E ha così riconfermato il suo sodalizio con l’acrilonitrile butadiene stirene (Abs), un prodotto a base di petrolio che garantisce oltre all’indistruttibilità dei mattoncini un flusso costante di utili.
Il gruppo ha chiuso il primo semestre di quest’anno con un giro d’affari pari a 4,16 miliardi di euro, trasformando ogni dieci euro incassati in due di utile, con un risultato finale di 800 milioni di profitti.
Di fatto Lego sta tuttavia, costruendo ancora i suoi stabilimenti con le vecchie tecnologie, uno in Vietnam e l’altro in Virginia (Usa), che apriranno rispettivamente nel 2025 e nel 2027. E sta ampliando la propria capacità produttiva in quelli esistenti in Messico, Ungheria e Cina.
La vera scommessa di business, tuttavia, sono ora i prodotti digitali. Nel 2010 Lego aveva provato a lanciare una propria piattaforma di gioco online Lego Universe, ma senza successo tanto che è stata chiusa dopo appena due anni perché non aveva centrato i risultati previsti. Hanno invece avuto maggior fortuna le partnership, come quelle con Star Wars o Harry Potter.