Sono 3 milioni i lavoratori in Italia che trarrebbero vantaggio da un salario minimo a 9 euro, previsto dalla proposta di legge unitaria presentata dalle forze di opposizioni. Se invece si considera il salario minimo di 10 euro, previsto da altre proposte di legge depositate in Parlamento, i lavoratori avvantaggiati salgono a 5,2 mln.
Il calcolo emerge dall’audizione dell’Istat sul salario minimo alla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati. In pratica, secondo l’audizione dell’Istituto di Statistica, sono ben 5 milioni i lavoratori non standard, cioè poco tutelati dal punto di vista della durata dei contratti e dell’orario di lavoro.
Scendendo un po’ più nel particolare, emerge che la platea dei principali beneficiari potenziali dell’introduzione di un salario minimo legale è composta soprattutto di giovani fino a 34 anni e donne. La modesta occupazione giovanile e femminile sono storicamente tra le principali difficoltà sperimentate dal mercato del lavoro in Italia.