Le retribuzioni reali sono tornate sotto i livelli del 2009. Per la straordinaria crescita dei prezzi nel 2022, la differenza tra l’aumento dell’inflazione e quello delle retribuzioni contrattuali sull’intero periodo (2009-2023) è stato pari a 12 punti percentuali.
Secondo l’Istat, la differenza di crescita tra salari e prezzi varia nei diversi settori: passa dai 4,1 punti per l’agricoltura e 4,7 punti per l’industria, dai 13,6 punti per i servizi privati ai 19,5 punti per la pubblica amministrazione.
La situazione sul fronte inflattivo è andata deteriorandosi già da qualche anno. A settembre, degli oltre 400 beni aggregati utilizzati dall’Istat per calcolare l’inflazione, oltre il 58 per cento evidenzia un incremento dei prezzi, sulla media del 2019, uguale o superiore al 10 per cento. Di questi, oltre la metà è rappresentato da generi alimentari.