Via libera al taglio del cuneo fiscale sugli stipendi dei lavoratori dipendenti. Il provvedimento dopo l’ok del Senato è stato approvato definitivamente alla Camera.
Che nel nostro paese ci sia un problema legato alla tassazione sul lavoro ce lo ricordano i dati. Con un cuneo fiscale - che esprime la differenza tra il costo sostenuto dal datore e la retribuzione netta percepita dal dipendente - per un lavoratore medio senza figli pari al 47,9%, l’Italia si è collocata nel 2018 al terzo posto (dopo Belgio e Germania) nella classifica dei Paesi Ocse.
Il decreto legge, attuando una norma della Legge di Bilancio che ha stanziato 3 miliardi per il 2020 e 5 mld per il 2021 per la riduzione del carico fiscale, estende così la platea dei percettori dell’attuale ‘bonus Irpef di 80 euro’ (introdotto dal governo Renzi) che, quindi, viene abrogato a partire dal prossimo primo luglio.
Per i lavoratori dipendenti con redditi compresi tra 8.174 euro e 28.000 euro, il bonus è riconosciuto direttamente in busta paga per un importo pari a 100 euro al mese, mentre per i redditi superiori, e fino a 40.000 euro, è invece prevista una nuova detrazione fiscale.