L’Inps registrerà un disavanzo patrimoniale alla fine di quest’anno pari a 904 milioni di euro. Lo si legge nella nota di assestamento al bilancio di previsione dell’Istituto. Il dato è dovuto al risultato economico di esercizio negativo per 15,4 miliardi. La situazione patrimoniale netta al 31 dicembre 2020 risultava positiva per 14.559 mln.
È intanto ripartito il dibattito su come superare ‘quota 100’ e altri interventi sul sistema previdenziale. La politica tuttavia finge di non capire che la via maestra per migliorare i conti degli Enti previdenziali non è pensare a nuove operazioni di ingegneria finanziaria (già attuate in 30 anni di riforme) che portino al taglio delle pensioni o all’aumento dell’età pensionabile.
Bensì frenare l’invecchiamento demografico, introducendo strumenti che contrastino la bassa natalità (ma gli effetti di queste politiche si rilevano nel medio-lungo periodo) oltre a ricorrere a quote maggiori di immigrati) e aumentare l’occupazione (di qualità), il cui tasso è in Italia particolarmente basso rispetto ai principali competitors europei.