Sono 9,8 milioni i lavoratori dell’Unione europea impiegati nell’ambito delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (indicate con l’acronimo ICT): rappresentano il 4,8 per cento del totale degli occupati.
I lavori che fanno parte di questo ambito sono legati principalmente alle telecomunicazioni e all’informatica e sono nati per stare al passo con il progressivo processo di innovazione e digitalizzazione. Alcune delle figure professionali che ne fanno parte sono, per esempio, lo sviluppatore di software, l’analista dei dati, l’ingegnere delle reti e dei sistemi, lo specialista di sicurezza informatica e così via.
Ci sono differenze rilevanti tra i paesi dell’Ue riguardo la diffusione di occupazioni di tale tipo. In Nord Europa queste professioni sono più diffuse: la percentuale più alta è in Svezia, con l’8,7 per cento degli occupati che lavora in questo ambito. Seguono il Lussemburgo (8 per cento), la Finlandia (7,6 per cento), i Paesi Bassi (6,9 per cento) e l’Estonia (6,7 per cento).
Al contrario ci sono paesi, tra cui l’Italia, con una percentuale di occupati ICT inferiore alla media europea: la quota più bassa è quella della Grecia (2,4 per cento), seguita da Romania, Slovenia e Italia (rispettivamente, 2,6, 3,8 e 4,1 per cento).