Nell'Ue vivono 38 milioni di giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni. La stragrande maggioranza di loro è impegnata in attività di istruzione, formazione e nel mondo del lavoro. Lo rivela Eurostat, l’agenzia statistica dell’Ue.
Nel 2017 il 40,4% era in formazione, il 27,4% era occupato e un ulteriore 17,8% in un mix di istruzione e lavoro. Ciò significa che l'anno scorso, il 14,3% dei giovani nell'Ue era Neet, ovvero non aveva un lavoro e non era impegnata in corsi di formazione. In termini assoluti si traduce in circa 5,5 milioni di persone, pari alla popolazione totale di Slovacchia o Finlandia.
Dal 2012 la proporzione di giovani Neet è diminuita costantemente, da un picco del 17,2% all'attuale 14,3%, ormai prossimo al livello pre-crisi (2008). Tuttavia, disaggregando il dato a livello nazionale emergono rilevanti differenze: in Italia (25,7%) è stata rilevata la più grande quota di Neet, all’opposto nei Paesi Bassi la più bassa (5,3%).
In ordine decrescente l’Italia è seguita da Cipro, Grecia, Croazia, Romania e Bulgaria. Dall'altro lato della classifica i paesi più virtuosi: i Paesi Bassi sono seguiti da Slovenia, Austria, Lussemburgo, Svezia, Repubblica Ceca, Malta, Germania e Danimarca. Fa riflettere il dato della Germania (8,6%), dove nonostante il livello di disoccupazione sia molto basso la quota di Neet non è, poi, così modesta.