In Italia neanche si discute più se introdurlo o meno. La Germania, invece, tira dritto: a gennaio ci sarà nella prima economia europea un aumento significativo del salario minimo, attualmente pari a 12 euro l’ora, a causa dell’inflazione e dei conseguenti aumenti dei contratti collettivi di lavoro.
Il livello dei prezzi al consumo ha toccato il 10,4% su base annua lo scorso ottobre e si è attestato al 7,4% a marzo. I principali istituti economici tedeschi stimano che l’inflazione scenderà nel 2023 al 6%: seppur in diminuzione, resta comunque a un livello troppo alto.
Tanto da indurre l’esecutivo tedesco ad alzare ancora una volta il salario minimo, che in Germania fu introdotto nel 2015, su iniziativa del Partito socialdemocratico (partner di governo della coalizione guidata da Angela Merkel), e fu fissato a 8,5 euro per ora lavorata.
Da allora è stato ritoccato verso l’alto varie volte, l’ultima delle quali ad ottobre 2022 (per decisione dell’attuale esecutivo composto da socialdemocratici, verdi e liberali), quando ha raggiunto gli attuali 12 euro l’ora.
Il prossimo aumento, che verrà definito da una commissione appositamente creata, sarà stabilito a giugno ed entrerà in vigore il primo gennaio del prossimo anno. I sindacati hanno chiesto un aumento a 14 euro. Le rappresentanze datoriali considerano la richiesta eccessiva, ma in Germania nessuno propone di abolire il salario minimo.