Il 22 gennaio i macchinisti tedeschi hanno indetto uno sciopero di sei giorni, che sarà il più lungo nella loro disputa con l’azienda ferroviaria statale Deutsche Bahn (Db), ha annunciato il sindacato Gdl.
I lavoratori delle ferrovie tedesche avevano già scioperato alla fine del 2023 e per tre giorni di fila all’inizio di gennaio, paralizzando il traffico ferroviario in tutto il paese. In particolare, le interruzioni del trasporto merci hanno un costo elevato per l’economia tedesca, già in difficoltà.
Il sindacato Gdl, che rappresenta circa diecimila dipendenti della Db, chiede aumenti salariali per compensare l’inflazione e una settimana lavorativa di trentacinque ore su quattro giorni.
L’azienda, che aveva già proposto aumenti salariali dell’11 per cento e un bonus per l’inflazione, ha presentato la settimana scorsa una nuova offerta che prevede una riduzione dell’orario di lavoro a trentasette ore settimanali a partire dal 2026.
In Germania nell’ultimo anno si sono moltiplicati gli scioperi in vari settori, in un momento in cui l’inflazione sta erodendo il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti. Le tensioni sociali stanno mettendo in difficoltà il governo di coalizione guidato dal socialdemocratico Olaf Scholz, che è sempre più impopolare.