I tedeschi sono diventati pigri?

I lavoratori tedeschi sono noti da tempo per la loro diligenza, senso del dovere, affidabilità e produttività. Tuttavia, i dati recenti suggeriscono che i tedeschi lavorano meno ore. Ma ciò racconta solo una parte della storia...

I tedeschi sono diventati pigri?

Nel 2022, l’americano medio ha lavorato oltre 1.800 ore all’anno, mentre il tedesco medio solo 1.340 ore (dati Ocse). Quindi, i tedeschi, un tempo industriosi, ora vogliono solo godersi la loro bella vita? In realtà, la Germania ha un tasso di partecipazione femminile alla forza lavoro molto elevato rispetto alla maggior parte degli altri paesi. A ciò occorre però aggiungere che circa una donna su due lavora a tempo parziale, il che riduce matematicamente l’orario di lavoro medio annuale.

Attualmente, il 77% delle donne tedesche ha un impiego, anche se (come detto) molte lavorano a tempo parziale. E tra le donne che lavorano a tempo pieno, quasi la metà vorrebbe ridurre il proprio orario di lavoro di circa sei ore settimanali. Tra gli uomini occupati a tempo pieno, circa il 60% ha dichiarato che vorrebbe lavorare circa 5,5 ore in meno.

Il desiderio di lavorare di meno, sia tra gli uomini che tra le donne in Germania, esiste da decenni, ma sembra aver raggiunto nuovi massimi con la cosiddetta Gen Z, la generazione nata tra il 1995 e il 2010 che ha iniziato a entrare nel mercato del lavoro negli ultimi anni che punta a orari di lavoro ridotti e più flessibili.

Ma come si allinea la volontà di “lavorare meno” con il crescente bisogno di lavoratori qualificati e con il desiderio di evitare la perdita di prosperità (di cui la Germania ancora oggi gode)? Si prevede che entro il 2035, esclusivamente a causa dei cambiamenti demografici, ci saranno 7 milioni di persone in meno nel mercato del lavoro tedesco.

Un modo per affrontare la situazione emergente è – secondo alcuni economisti - aumentare la produttività del lavoro, non tenendo l’orario settimanale più alto possibile bensì sostenendo il miglioramento della qualità del lavoro attraverso la formazione, gli investimenti nella digitalizzazione e la ristrutturazione ecologica dell’economia.

Al momento, tuttavia, la crescita della produttività tedesca è, nella migliore delle ipotesi, scarsa. Uno studio del McKinsey Global Institute evidenzia che tra il 1997 e il 2007 l’economia tedesca ha registrato una crescita della produttività dell’1,6% annuo, ma si è dimezzata allo 0,8% tra il 2012 e il 2019. In questo, la Germania non fa eccezione rispetto ad altri paesi industrializzati, dove la maggior parte dei nuovi posti di lavoro sono stati creati anche in settori a bassa produttività come i servizi.

Allo stesso tempo, la produttività del lavoro è cresciuta in altre parti del mondo. Spinta principalmente dal progresso nelle economie emergenti, la crescita della produttività globale è aumentata di sei volte tra il 1997 e il 2022.

Tornando alle economie mature, sembra farsi strada una nuova idea: passare non a una settimana lavorativa di 5 o 4 giorni, bensì di X giorni, lasciando ai lavoratori la possibilità di scegliere quanto lavorare nelle diverse fasi della loro vita.

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