La disoccupazione in America Latina e nei Caraibi è aumentata per il terzo anno consecutivo, colpendo oltre 26 milioni di persone nel 2017. La situazione dovrebbe, tuttavia, migliorare nel 2018.
"Il mercato del lavoro nella regione sembra attraversare un cambiamento ciclico dopo un periodo difficile, ma i miglioramenti dipenderanno da una maggiore crescita economica", ha avvertito il Direttore Regionale dell'ILO per l'America Latina e i Caraibi, José Manuel Salazar-Xirinachs.
Il tasso di disoccupazione è fortemente influenzato dal Brasile, che ospita quasi il 40 per cento della forza lavoro della regione e dove i disoccupati si sono attestati intorno al 13,1 per cento nel terzo trimestre del 2017.
Si prevede una ripresa nel 2018, quando il tasso di disoccupazione potrebbe scendere per la prima volta in tre anni all'8,1 per cento.
Salazar-Xirinachs mette in guardia da facili entusiasmi, sottolineando che la disoccupazione è soltanto la parte più visibile del mercato del lavoro. "Ci sono altre dimensioni dell'occupazione che devono essere prese in considerazione, come la persistente disuguaglianza di genere, la mancanza di lavoro per i giovani e la qualità dell'occupazione, fattori che contribuiscono ad alimentare l’economia sommersa”.
Per superare le proprie difficoltà l’America Latina e i Caraibi avrebbero bisogno di raggiungere una crescita del 5-6 per cento. L'unico modo di raggiungerla sarebbe quello di colmare le lacune in termini di produttività, sviluppo, diversificazione produttiva, istruzione, formazione professionale e infrastrutture. In tal modo sarebbe possibile promuovere una crescita più sostenuta, inclusiva e sostenibile con più e migliori posti di lavoro.