La fattura energetica italiana, vale a dire quello che il Paese spende per approvvigionarsi di energia all’estero, nel 2019 si attesterà a 39,6 miliardi di euro, 3,2 mld in meno (-7,4%) rispetto al 2018.
Il motivo è causato dalla flessione delle quotazioni delle diverse fonti e del calo dei consumi. È la stima dell’Unione petrolifera, che indica per il 2020 una forchetta tra 40 e 42 mld. La fattura petrolifera, invece, nel 2019 sarà pari a 22,3 mld (-1,1%) e nel 2020 tra 22 e 24 mld.
Sono, dunque, due le principali persistenti ‘dipendenze’ del nostro Paese sul fronte energetico: l’acquisto sui mercati esteri (inclusa l’importazione ad esempio di energia nucleare dalla Francia) e il petrolio.