Da gennaio il prezzo del petrolio è passato da circa 66 dollari al barile al di sotto dei 30. Ma il prezzo del greggio può scendere ancora? E fino a quanto?
A lanciare l’allarme è il norvegese Jarand Rystad, considerato uno dei maggiori esperti del settore e fondatore di Rystad Energy. “È un drammatico evento paragonabile al crollo del 2008, a Chernobyl e alla crisi petrolifera del 1986”, ha spiegato Rystad. La situazione è così difficile che secondo molti operatori la guerra sui prezzi dell’oro nero potrebbe causare un ulteriore crollo fino a 10-15 dollari al barile.
Ma attenzione. Anche se il prezzo dovesse restare sui livelli attuali, la probabilità che nella fase di ripresa ci sia un’improvvisa impennata è decisamente elevata. Il principio è: più va a fondo, più forte sarà la risalita.
E come si è arrivati a questa situazione? A scatenare la crisi è stato il Covid-19. Nel mercato petrolifero la domanda di petrolio è sensibilmente diminuita a seguito dell’epidemia, che ha costretto i governi di molti Paesi a varare misure draconiane che hanno fortemente limitato la vita sociale ed economica. Questa situazione ha portato ad un brusco calo dei prezzi.
Un ruolo decisivo lo ha poi giocato il mancato accordo all’interno dell’OPEC+ sul taglio alla produzione del greggio, con Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Russia che hanno scelto di aumentare il proprio output di diversi milioni di barili al giorno.