La Russia diventa il principale fornitore di petrolio della Cina, scalzando l’Arabia Saudita, a dispetto delle sanzioni occidentali a carico di Mosca per l’invasione dell’Ucraina.
Le raffinerie di Pechino stanno ricevendo le forniture petrolifere russe con un forte sconto sui prezzi, spingendo l’import del Paese del 55% annuo a maggio.
Gli acquisti di petrolio russo, comprese le forniture attraverso l’oleodotto della Siberia orientale, del Pacifico e le spedizioni marittime, hanno totalizzato il mese scorso quasi 8,42 milioni di tonnellate, secondo i dati diffusi dall’amministrazione generale delle Dogane cinesi.
Le spedizioni dalla Russia verso la Cina, che è il più grande importatore mondiale di petrolio, registrate a maggio sono state quasi 2 milioni di barili al giorno con un aumento di circa il 25% rispetto agli 1,59 milioni di aprile.
Il taglio dei prezzi ha toccato picchi del 30%, aiutando Mosca a mantenere i flussi di cassa su livelli adeguati nel mezzo dello sforzo bellico: il Cremlino ha raccolto circa 20 miliardi di dollari a maggio grazie all’export di greggio.
Ma, in tutto ciò, non che le cose per i sauditi stiano andando poi così male. Riad ha visto le sue esportazioni verso Pechino salire a maggio del 9% annuo a 7,82 milioni di tonnellate (1,84 mln di barili al giorno contro i 2,17 mln di aprile), cedendo comunque il passo alla Russia tornata prima dopo 19 mesi.
Dai dati doganali, inoltre, è emerso che le importazioni cinesi dall’Iran si sono attestate a 260.000 tonnellate: malgrado le sanzioni Usa che gravano su Teheran, la Cina ha dunque continuato a comprare greggio iraniano, spesso spacciato per forniture da altri Paesi, pari a circa il 7% del proprio fabbisogno.
Se il regime sanzionatorio contro l’Iran non sembra spaventare la seconda economia al mondo, ancora nessun acquisto, invece, dal Venezuela: le compagnie statali cinesi hanno evitato ogni transazione dal 2019 a causa dei timori di incappare nelle sanzioni secondarie Usa.
Nel complesso, l’import di petrolio della Cina è cresciuto di quasi il 12% a maggio, a 10,8 milioni di barili al giorno, contro la media del 2021 di 10,3 milioni.