Le auto tradizionali funzionano con batterie al piombo che sono abbastanza economiche, funzionano a basse temperature e sono riciclabili. Ma, anche per gli alti costi di riciclo, molte case automobilistiche sono passate alle batterie agli ioni di litio, utilizzate principalmente nelle auto elettriche anche perché sono più leggere e possono immagazzinare più energia. Però quelle al litio costano sensibilmente di più – 1700 dollari contro 120 per una a piombo-acido di fascia alta – e se danneggiate possono esplodere.
Un altro problema riguarda il materiale di produzione: il litio è un metallo disponibile in scorte limitate ed è pericoloso per l’ambiente, oltreché prodotto da una filiera che impiega lavoratori – anche bambini – che operano in condizioni difficili per la loro salute e incolumità.
Se davvero le auto elettriche stanno per diventare molto diffuse, ciò di cui c’è bisogno è un nuovo tipo di batteria. Tra i candidati ci sono quelle allo stato solido (non ancora realizzate), i supercondensatori che si caricano rapidamente o anche quelle che funzionano solo con carbonio e acqua. Nei primi tre mesi del 2018 i venture capitalist hanno già investito la cifra record di un miliardo di dollari nell’avanzamento della tecnologia per le batterie di nuova generazione.
Al momento nessuna di queste è in uno stadio abbastanza avanzato da poter alimentare una macchina: per poter diventare valide alternative alle batterie già in commercio occorreranno ancora ricerca & sviluppo, tempo e denaro. Ma trovare un nuovo tipo di batteria, secondo gli esperti, è ormai una necessità.