L’Ue punta ad avviare colloqui con la Nigeria per cercare di allargare le proprie fonti di approvvigionamento di gas naturale liquefatto. Bruxelles cerca così di proteggere le imprese e consumatori europei dall’aumento dei prezzi del gas in caso di inasprimento della situazione in Ucraina.
Lo scorso 30 gennaio il capo della diplomazia dell’Ue Josep Borrell aveva spiegato che l’Unione auspica che paesi come Stati Uniti, Qatar e Azerbaigian compensino i volumi di gas in caso di diminuzione delle forniture dalla Russia. E, in effetti, l’import dagli Usa è aumentato vertiginosamente in poche settimane fino a sfiorare il 50% dell’oro blu complessivo importato dall’Ue.
Ma il problema è che la mano tesa di Washington verso Bruxelles non rappresenta una soluzione possibile di lungo periodo alla luce del fatto che il gas statunitense è decisamente più costoso di quello importato da Mosca. Di qui, l’idea di avviare colloqui con la Nigeria. Sarà dunque l’Africa a ‘salvare’ l’Ue?