Il colosso Gazprom ha comunicato che la Nord Stream Ag fermerà, per 10 giorni, il gasdotto. Lo schema, ormai, è rodato. I russi stanno ricattando l’Europa riducendo progressivamente le forniture di gas. Hanno cominciato a metà giugno, poco prima del viaggio ufficiale di Olaf Scholz, Mario Draghi ed Emmanuel Macron a Kiev, tagliando il 40% di quelle che arrivano in Europa attraverso il gasdotto Nordstream 1.
Ora arriva una nuova mossa. “Dall’11 luglio al 21 luglio 2022, Nord Stream Ag chiuderà temporaneamente entrambe le stringhe del gasdotto Nord Stream per eseguire lavori di manutenzione programmata, inclusi test di componenti meccanici e sistemi di automazione, per garantire un funzionamento efficiente, sicuro e affidabile del gasdotto”, si legge in una nota riportata da Interfax.
La scelta della Nord Stream Ag, la società che gestisce l’esercizio costituita al 51% da Gazprom, cade come una nuova tegola su Berlino, che già fa i conti con la richiesta di aiuti di Stato da parte del principale distributore di metano.
Intanto la Tass, citando l’Agenzia internazionale per l’energia, ha riportato che a giugno, per la prima volta nella storia, i Paesi dell’Ue hanno importato più gas naturale liquefatto dagli Usa che dalla Russia.