Il Parlamento francese ha approvato nei giorni scorsi un disegno di legge per accelerare, semplificando le procedure amministrative, la costruzione di nuovi reattori nucleari che dovrebbe iniziare nel 2027.
Nella nuova legge, viene inoltre ufficializzata la rimozione del limite del 50 per cento sulla quota di energia nucleare nel mix elettrico francese, stabilita da Macron e poi ritirata in seguito alla crisi energetica causata dalla guerra in Ucraina.
Parigi sta riemergendo dalla crisi del nucleare che nello scorso anno aveva visto bloccare circa la metà delle centrali presenti sul territorio nazionale. Ed è ora intenzionata a rilanciare il nucleare anche al di fuori dei propri confini, mirando a farne una tecnologia di punta per la transizione ecologica europea.
Con questo obiettivo, la Francia si è messa alla testa di un’iniziativa, denominata ‘Alleanza nucleare’ che, sempre nei giorni scorsi, ha riunito attorno allo stesso tavolo 16 Stati dell’Ue con lo scopo di sviluppare un’industria nucleare europea integrata.
In una dichiarazione congiunta, i membri dell’Alleanza hanno invitato la Commissione europea a promuovere questa politica “nella strategia energetica dell’Ue”.
Una mossa che potrebbe fare da contrappeso alla Germania, che invece ha deciso di abbandonare il nucleare sebbene utilizzi ancora massicciamente il carbone, nelle prossime deliberazioni europee in materia energetica.