Germania, Lussemburgo, Portogallo, Danimarca e Austria si sono espressi contro la classificazione dell’energia nucleare come fonte di energia verde. La presa di posizione giunge mentre la Commissione europea sta lavorando a una nuova tassonomia, in cui elenca ciò che il blocco considera "attività economiche ecosostenibili".
“L’attuale decennio sarà cruciale per il nostro percorso comune verso la neutralità climatica e un sistema economico che rispetti i limiti del nostro pianeta”, hanno spiegato Germania, Lussemburgo, Portogallo, Danimarca e Austria in una nota. Pertanto – a loro dire - è fondamentale avere una tassonomia che consideri la sostenibilità di una forma di energia “durante tutto il suo ciclo di vita”. Il riferimento è ai rifiuti radioattivi generati dall’uso dell’energia nucleare. Inoltre, l’inserimento dell’energia prodotta dalla fissione nucleare nella nuova tassonomia rischia di deviare i fondi dell’Ue dalle rinnovabili come l’eolico e il solare.
“L’energia nucleare non può essere una soluzione nella crisi climatica”, taglia corto il ministro dell’Ambiente tedesco Svenja Schulze -. È troppo rischioso, troppo lento e troppo costoso per il decennio cruciale nella lotta contro il cambiamento climatico.”
La valutazione è, tuttavia, avversata da altri paesi dell’Unione, guidati dalla Francia, che punta da tempo sul nucleare. Insieme a Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca, il paese transalpino ha chiesto alla Commissione europea di classificare le centrali nucleari e gli impianti di stoccaggio delle scorie nucleari come ‘verdi’. Ma non si fermano qui: chiedono anche che la tassonomia includa le centrali elettriche alimentate a gas naturale.
“Se vogliamo pagare la nostra energia a prezzi ragionevoli e non dipendere da paesi stranieri, dobbiamo sia continuare a risparmiare energia che investire nella produzione di energia senza carbonio sul nostro suolo”, ha detto Emmanuel Macron. Il che è vero, ma è altrettanto vero che non supera le obiezioni avanzate dagli oppositori alla fissione nucleare. Un sentiero stretto per l’Ue, che a breve dovrebbe comunicare la sua decisione.