Vertice Ue sull’energia, raggiunta in extremis una mini intesa

La Germania fa un passo indietro. Ma le conclusioni del vertice sono in parte ambigue e fumose. Ecco cosa c’è nell’accordo

Vertice sull’energia, raggiunta in extremis una mini intesa

Alla fine l’intesa è arrivata, seppur dopo una riunione del Consiglio europeo durata quasi dodici ore. La via da seguire - secondo le conclusioni del vertice Ue sull’energia - resta quella proposta dalla Commissione il 18 ottobre. C’è l’accordo su un price cap temporaneo.

In pratica, i ventisette Stati membri hanno concordato di dare un mandato “pieno e chiaro” alla Commissione europea di adottare “decisioni concrete” sul price cap al Ttf di Amsterdam. Con tre importanti limiti: deve essere temporaneo, di ultima istanza e non mettere a rischio le forniture.

Nel testo sono previsti gli acquisti congiunti di gas - volontari ma obbligatori per una quota del 15% del volume totale degli stoccaggi in Europa - e poi incentivi per le rinnovabili e un price cap al gas nella formazione dell’elettricità, sul modello spagnolo.

La novità più rilevante è la cauta apertura su un possibile nuovo debito comune. Tra le misure, infatti, figura “la mobilitazione di  rilevanti strumenti a livello nazionale e Ue” con l’obiettivo di “preservare la competitività globale dell’Europa e per mantenere l’integrità del mercato unico”.

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