“Le forniture di gas russo tramite l’Ucraina si sono interrotte alle 8 ora di Mosca (le 6 in Italia) del primo gennaio 2025”, ha dichiarato Gazprom, a seguito della scadenza del contratto quinquennale firmato tra le due parti alla fine del 2019.
“Dato che Kiev ha ripetutamente e chiaramente rifiutato di estendere gli accordi in tal senso” con la Russia, l’azienda “ha perso in data odierna la capacità tecnica e legale di far transitare il gas attraverso l’Ucraina”, si legge in un comunicato di Gazprom.
Mentre il ministro ucraino dell’Energia, Guerman Galushchenko, si mostra soddisfatto (“Abbiamo interrotto il transito del gas russo, un evento storico; la Russia sta perdendo mercati e subirà perdite finanziarie”), l’Europa si dice pronta per la fine del contratto di transito del gas russo attraverso l’Ucraina.
“L’impatto sulla sicurezza dell’approvvigionamento dell’Ue sarà limitato”, sottolinea una portavoce della Commissione europea, spiegando che l’infrastruttura europea è sufficientemente flessibile per garantire forniture di gas non russo ai Paesi dell’Europa centrale e orientale tramite “rotte alternative”.