I flussi di gas russo verso l’Europa attraverso uno dei due punti di ingresso chiave in Ucraina si fermano oggi (11 maggio), “poiché le forze di occupazione interrompono le operazioni”. Lo ha riferito il gestore della rete di gas naturale ucraino Gtsou. Quasi un terzo del gas che dalla Federazione attraversa l’Ucraina per poi giungere in Europa passa attraverso la stazione di compressione di Novopskov sul gasdotto Soyuz, che arriva in Ucraina nel punto di ingresso di Sokhranivka al confine con la Russia.
Gtsou ha dichiarato che passano attraverso la stazione di Novopskov fino a 32,6 milioni di metri cubi al giorno. Per l’operatore lo stop è causato dall’occupazione russa dell’impianto. La compagnia ucraina ha ripetutamente informato Gazprom delle difficoltà del transito e ha chiesto la fine delle interferenze nel funzionamento delle strutture, ma “questi appelli sono stati ignorati” ha spiegato Gtsou.
Il totale delle consegne russe attraverso l’Ucraina a marzo ha raggiunto i 110 mln di mc al giorno, in linea con gli obblighi contrattuali di Gazprom nell’ambito dell’accordo di transito quinquennale con l’Ucraina firmato a dicembre 2019, sebbene il mese scorso i volumi di transito siano diminuiti. In base a tali intese, il colosso russo ha accettato di far transitare 65 miliardi di mc di oro blu attraverso l’Ucraina nel 2020 e 40 mld di mc l’anno nel periodo 2021-24, ben al di sotto del picco di transito di 94 mld di mc registrato nel 2017.