L’Agenzia federale tedesca delle reti (Bundesnetzagentur) ha annunciato la sospensione temporanea del processo di approvazione per il Nord Stream 2, il controverso gasdotto che collega la Germania alla Russia attraverso il Mar Baltico, fino a quando l’operatore della infrastruttura, con sede a Zug, in Svizzera, non avrà completato il trasferimento di “beni chiave e risorse umane” a una filiale creata in Germania per la parte tedesca del gasdotto. La decisione del regolatore tedesco dell’energia ha provocato il forte rialzo del prezzo del gas sul mercato europeo.
La mossa arriva nel momento in cui Nord Stream 2, l’operatore del gasdotto, ha deciso di creare una filiale tedesca nel tentativo di soddisfare le regole dell’Ue che richiedono ai produttori di gas di essere legalmente separati dalle società che trasportano il carburante. La russa Gazprom, controllata dallo Stato, è la proprietaria del gasdotto.
Una volta operativo, Nord Stream 2 trasporterà 55 miliardi di metri cubi di gas all’anno sotto al Mar Baltico, permettendo a Gazprom di raggiungere direttamente i mercati in Germania e in altri paesi europei senza passare per i gasdotti che attraversano l’Ucraina.
“Ogni residua speranza che questa infrastruttura sia disponibile per l’inverno è completamente svanita - ha detto al Financial Times James Waddell di Energy Aspects, una società di consulenza -. Sembra sempre più probabile uno slittamento alla seconda metà del prossimo anno.”
Infatti, anche dopo un’eventuale approvazione preliminare in Germania, il procedimento sarebbe sottoposto a un esame della Commissione europea che potrebbe richiedere fino a quattro mesi. Dopo di che, l’Agenzia federale delle reti avrebbe due mesi di tempo per un’eventuale certificazione finale.
Vladimir Putin dovrà dunque armarsi di molta pazienza. Il via libera al gasdotto arriverà - se arriverà - nel 2022 inoltrato. Altrettanta pazienza sarà necessaria anche sull’altra sponda, quella dei paesi europei acquirenti dell’oro blu. Infatti, prima dello stop temporaneo al Nord Stream 2, i prezzi del gas erano stimati in diminuzione tra il primo e il secondo trimestre del 2022. Una previsione che dovrà probabilmente essere (in parte) rivista.