Erna Solberg è la premier norvegese. È in carica dal 2013, e corre per il terzo mandato. In un’intervista al Financial Times, ha annunciato che il suo paese continuerà ad estrarre gas e petrolio, non adeguandosi a quanto chiesto dall’Agenzia internazionale dell’ambiente (fermare nuove esplorazioni) e che non accetterà accelerazioni nel naturale processo di sostituzione delle fonti di energia. Anche perché, secondo Solberg, senza risorse economiche è impossibile investire nella ricerca su fonti rinnovabili, come l’idrogeno.
La Norvegia, la cui economia è basata sulle fonti fossili, è il maggior produttore di petrolio dell’Europa occidentale. E ha sviluppato il più grande fondo sovrano al mondo: vale oltre 1.000 miliardi di dollari, principalmente grazie al ricco settore dell’oro nero.
Allo stesso tempo, il paese scandinavo partecipa all’Accordo di Parigi per contrastare il riscaldamento globale e, pur non essendo uno Stato membro dell’Ue, si è impegnato a ridurre le proprie emissioni di CO2 in linea con i criteri del blocco.
Una palese contraddizione. Il Pianeta intanto soffre e l’emergenza climatica è sempre più evidente.