Il gasdotto che collega via mare la Russia alla Germania - Nord Stream 2 - "non dovrebbe essere realizzato". Lo ha convintamente sostenuto il presidente polacco, Andrzej Duda, in una conferenza stampa congiunta con il suo omonimo tedesco Frank-Walter Steinmeier a Berlino.
Il Nord Stream 2 – che vede come azionista unico il gigante dell’energia russo Gazprom ma il progetto è finanziato anche da 5 società “occidentali” - è in costruzione nel Mar Baltico. Garantirà il collegamento diretto per il trasporto di gas naturale tra Russia e Germania.
L'infrastruttura, che dovrebbe essere pronta entro la fine del 2019, si prevede che raddoppierà nei prossimi anni le importazioni tedesche di gas provenienti da Mosca. Polonia e Ucraina, oltre a Washington che invece vorrebbe vendere più gas ai paesi europei sebbene sia decisamente più costoso rispetto a quello russo, hanno criticato la Germania per aver portato avanti il progetto. Anche se non hanno per il momento espresso giudizi sprezzanti nei confronti di Berlino, il gruppo di oppositori al gasdotto include anche Danimarca, Slovacchia e Moldavia.
Secondo Duda, il gasdotto ostacola la sicurezza energetica dei paesi dell'Europa centrale e orientale e pone a serio rischio gli equilibri geo-politici. E si dice "sorpreso dalla Commissione europea" per non aver espresso un parere negativo. Ma poi ammette che il progetto ha un valore politico piuttosto che economico, contraddicendo quanto sostenuto da Steinmeier, per il quale invece a prevalere è l'aspetto finanziario.