Oltre all’eolico, anche il fotovoltaico potrebbe avere un florido futuro off-shore, ovvero sull’acqua.
E la ragione è la stessa: si possono usare grandi spazi senza incorrere nelle resistenze di comitati locali e senza sottrarre terreno alla colture agricole, portando energia rinnovabile anche in aree particolarmente urbanizzate, dove è difficile trovare sufficienti superfici libere. È il caso delle megalopoli asiatiche ma anche dell’Africa.
Secondo il ministero delle Risorse naturali della Cina, nella prima metà dell’anno, l’energia eolica offshore cinese ha aggiunto ulteriori 2,15 milioni di kilowatt di capacità connessa alla rete, con un aumento su base annua del 102%. Presto anche quella solare potrebbe fornire un apporto determinante al paese più popoloso al mondo e affamato di energia.