La prima centrale nucleare galleggiante al mondo – è russa e si chiama Akademik Lomonosov - ha iniziato a fornire energia elettrica al distretto autonomo della Chukotka. Lo rende noto Rosatom.
La centrale – sostituirà quella atomica di Bilibino, obsoleta, e quella a carbone di Chaun - sarà connessa alla rete di fornitura del riscaldamento della città di Pevek (Siberia) nel 2020.
Lomonosov, che ha richiesto dieci anni e una spesa stimata di 450 milioni di dollari a fronte dei 5-10 miliardi di una centrale nucleare tradizionale, somiglia a una grossa chiatta su cui è stata installata una coppia di mini-reattori atomici da 35 megawatt.
Nei piani di Rosatom, Lomonosov aprirà la strada al mercato delle centrali atomiche di piccola taglia, più economiche e più facili da assemblare o da trasportare in luoghi remoti.
Come le aree desertiche, per alimentare gli impianti di dissalazione dell’acqua marina, che richiedono enormi quantità di energia. O anche le regioni artiche, per sfruttare le risorse petrolifere e minerarie che diventeranno accessibili con il ritiro dei ghiacci polari.