L’Italia ha assunto da tempo l’obiettivo di aumentare la spesa destinata alla Difesa al 2% del Pil. Ma l’obiettivo non è stato ancora raggiunto. D’altronde, i ristretti vincoli di bilancio italiani non consentono (in teoria) di destinare risorse a quello scopo.
Proprio per questo, l’idea sfornata dal ministro della Difesa, Guido Crosetto, prevede la possibilità di scorporare le spese per la Difesa dai vincoli di bilancio. Il ministro ha ricordato che “la scelta di destinare il 2% del Pil alle spese per la Difesa non è stata fatta da me, risale al 2014 ed è stata ribadita da tutti i Governi che sono seguiti”.
In ogni caso – ha evidenziato Crosetto - “il 2% è un obiettivo difficile da raggiungere, stante le condizioni finanziarie. Noi siamo all’1,38%, da qui la proposta di scorporare le spese per la Difesa dai vincoli di bilancio. Altrimenti noi saremo i ‘Pierini’ della Nato, gli unici a non raggiungere l’obiettivo del 2% quando altri parlano già di 3% o 4%”.
Secondo il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg, “va stabilito che il 2% è il minimo, non il massimo da raggiungere”. Su questa linea si posiziona tra gli altri il presidente polacco, Andrzej Duda: Varsavia ha annunciato che da quest’anno “la spesa militare sarà oltre il 4% del Pil”.