Una profonda riforma del sistema fiscale che metta al centro la tutela dell'ambiente, aumentando la tassazione ad esempio sugli idrocarburi. A questo pensano in Spagna, dove cominciano a credere che i motori a gasolio siano incompatibili con la decarbonizzazione. A spiegarlo non è un attivista, ma il presidente del comitato di esperti nominato dal ministero dell’Energia per affrontare la transizione energetica, Jorge Sanz.
Una delle misure allo studio è l’aumento del 28% del prezzo del gasolio, che interesserebbe 13 milioni di veicoli in Spagna. Ma presto nuovi interventi di politica fiscale sfavorevoli ai diesel potrebbe interessare un numero ben maggiore di auto anche in altri paesi.
Nel frattempo sembra prendere corpo una doppia tendenza nelle economie avanzate: da un lato, c’è meno interesse verso le auto e i giovani non le considerano più un effettivo status symbol e, dall’altro, i consumatori sembrano aver abbandonato le motorizzazioni a gasolio come confermano anche i dati provenienti dagli Stati Uniti e soprattutto dal Regno Unito, dove però ha inciso anche la perdita di valore della sterlina in seguito alla Brexit.
I britannici stanno acquistando meno automobili: -15,7% a marzo rispetto allo stesso mese del 2017. Per le diesel la caduta si attesta al -37,2%, secondo i dati della Society of Motor Manufacturers and Traders (Smmt).