Almeno quattro miliardi di spese già previste per quest’anno da mettere da parte. Impegni chiari da prendere subito per spiegare come saranno disinnescati i 23 miliardi di clausole Iva per il 2020. E stop alle dichiarazioni su nuovi provvedimenti in deficit, come ad esempio la flat tax.
Per Giovanni Tria non sarà facile far digerire le richieste di Bruxelles ai partner della maggioranza. Ma la Commissione vuole risposte entro una settimana, diversamente il 26 giugno proporrà formalmente l’avvio della procedura. Il 9 luglio toccherà poi all’Ecofin dare il via libera definitivo.
La distanza tra le parti resta notevole. La preoccupazione dell'organo di governo dell'Ue è evidente perché l’Italia non è stata in grado di fare proposte concrete. Tria ha provato a convincere i colleghi che la situazione economica sta andando un po’ meglio delle aspettative e che, grazie ai risparmi imprevisti, il governo riuscirà a ridurre di due decimali il deficit (circa 3,6 miliardi di euro).
Ma a Bruxelles non si fidano. La strada per l’intesa è lunga, il tempo a disposizione poco.